Perché è necessario parlare di famiglia?

 

Ti suggerisco di portarti con me a riflettere su una serie di articoli in giro La famiglia e le sue problematiche. Facciamo parte di una società che sta diventando sempre più individualista, impantanata nei nostri problemi personali, il posto per un “Altro” non è sempre ovvio.

E se ti dicessi che attraverso la relazione con l’Altro, che sia un familiare, un coniuge o un amico, puoi riuscire a superare una crisi e trascendere la sofferenza personale e collettiva.

E se l'altro fosse proprio la porta che devi attraversare per accedere a un punto di vista diverso dal tuo, che potrebbe essere la tua via d'uscita dal problema riscontrato? 

 

Questa riflessione vuole andare radicalmente opposta a ciò che siamo abituati a sentire: 

 

“Bisogna stare soli prima di stare insieme”? 

 

Sì e no ! È giusto pensare che la nostra sofferenza personale colorerà le nostre relazioni, ma allo stesso modo le nostre relazioni possono influenzarci nella nostra stessa identità. In effetti, questi due ambienti interagiscono tra loro. 

 

Questo approccio è chiamato “sistemico”. Oggetto di studio non è più solo il sintomo e il modo in cui esso influisce sull'individuo ma piuttosto ilinterazione e il posto che ciascun individuo occupa all’interno del proprio sistema familiare. 

 

Questo approccio è stato definito da un gruppo di terapisti con specialità complementari che hanno dato origine a diverse teorizzazioni. Partono dal postulato che la famiglia è un sistema aperto che tende ad essere mantenuta dal principio dell’omeostasi*. Il sintomo di un individuo può quindi essere inteso come un modo di regolare il sistema stesso. Il sintomo non viene più interpretato esclusivamente come dovuto ad un “difetto interno” dell’individuo ma come parte di un tutto, una strategia per tutelare l’equilibrio familiare.

 

Siamo costruiti e definiti dal nostro ambiente. Parliamo di socializzazione primaria, all'interno della nostra cerchia familiare e poi da adulti. Quindi, questo cerchio si allarga e diventa socializzazione secondaria, riunendo amici, colleghi, mentori e altro ancora. Questi ambienti hanno definito chi siamo e attraverso un processo di adattamento abbiamo sviluppato una personalità, un carattere e capacità di comunicazione uniche il modo migliore per affrontare il proprio ambiente.

 

Tenere conto del nostro contesto familiare rimane quindi essenziale nel lavoro terapeutico per comprendere al meglio l'oggetto della tua sofferenza attuale.

 

Sei curioso di venire ad esplorare cosa ti ha reso quello che sei?

 

 

*Omeostasi: processo regolatore mediante il quale l'organismo mantiene le varie costanti dell'ambiente interno (tutti i fluidi corporei) entro i limiti dei valori normali. Larousse